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È vero che le diete vegetariane e vegane sono più sostenibili di quella onnivora? Chi non mangia carne salverà il pianeta?
17/09/2021
2 min.

È indubbio che la carne sia l’alimento che, per chilogrammo, presenta maggiori impatti rispetto agli alimenti di origine vegetale, quindi teoricamente un piatto a base di proteine animali impatta di più rispetto ad uno vegetariano. In una dieta equilibrata che prevede il consumo di tutti gli alimenti, un consumo moderato di carne non incrementa in modo sostanziale gli impatti ambientali in un periodo di tempo di riferimento quale, ad esempio, una settimana.

Sempre più frequentemente, si sente dire che diventare vegetariani sia l’unico modo per salvare il pianeta. Spesso, infatti, chi sceglie di non mangiare carne lo fa per motivi ambientali, ancor prima che per motivi etici. Eppure, mangiare carne in giusta quantità o non mangiarne affatto non modifica in maniera sostanziale il proprio impatto ambientale complessivo. Altri fattori sono molto rilevanti sull’impatto ambientale complessivo di un individuo.

La scelta di una automobile, ad esempio, può portare ad importanti ricadute ambientali: la differenza di impatto tra un’auto con grande potenza e una con potenza media può essere superiore alle 500 tonnellate di CO2 all’anno, un valore molto superiore al potenziale beneficio associato alle scelte alimentari. Da questi dati risulta evidente come “essere sostenibili” non possa essere ricondotto a una sola scelta, ma dovrebbe essere il risultato di un comportamento attento a molti risvolti. Infatti, basti pensare che un terzo di tutto il cibo prodotto nel mondo viene perso o sprecato e lo spreco alimentare nel mondo rappresenta il terzo grande emettitore di emissioni di CO2 dopo Usa e Cina.

Una ulteriore osservazione è utile per comprendere come alcuni dei casi presentati siano relativamente semplici da mettere in atto, in quanto basati su una scelta immediata (come appunto l’acquisto dell’automobile), mentre altri siano più complessi in quanto vincolati a fattori esterni o ad abitudini e comportamenti che, come le scelte alimentari, richiedono valutazioni diverse.

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