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È vero che la carne impatta più di altri alimenti per essere prodotta?
17/09/2021
2 min.

La carne è generalmente collocata tra gli alimenti con il più alto impatto ambientale per chilogrammo. Ciò è dovuto al fatto che la sua filiera di produzione è piuttosto articolata. A differenza dei prodotti di origine agricola, infatti, per produrre carne è necessario un “doppio passaggio”: prima si coltivano i vegetali per l’alimentazione degli animali, poi si avvia il processo di conversione proteica durante l’allevamento degli stessi (carne e latte).

Un secondo aspetto, particolarmente valido per la filiera del bovino adulto, è rappresentato dagli impatti della fattrice (la mamma dei vitelli), che viene allevata per produrre latte per l’uomo e per i vitelli. Ultimo aspetto è quello legato alla gestione delle deiezioni e alle fermentazioni enteriche, che comportano un impatto significativo, soprattutto nei confronti dell’effetto serra. Questi aspetti sono innegabili e fanno parte delle caratteristiche naturali della filiera del bovino.

Come diceva Paracelso, però, è la dose che fa il veleno. In altre parole, non ha molto senso confrontare (per giudicarli) l’impatto di alimenti differenti, soprattutto tenendo conto del fatto che in molti casi le filiere di produzione sono integrate e dipendono le une dalle altre. Infine, come mostra la Clessidra Ambientale, l’impatto settimanale dovuto al consumo di carne è allineato a quello degli alimenti per i quali gli impatti unitari sono minori ma le quantità consumate sono maggiori.

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