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Carne rossa, cibo del buonumore
Nutrizione
28/02/2024
2 min.
Nutrizione

Mangiare carne dà effettivamente un senso di buon umore.

Non è solo una questione di piaceri della tavola, alimentazione equilibrata e quindi buona salute, ma anche di carenze che possono portare alla depressione. Uno studio, “Invecchiare in Chianti”[1], ha confermato che chi mangia carne è meno depresso, analizzando le associazioni bidirezionali tra l’assunzione di diversi gruppi di alimenti e sintomi depressivi in 1058 italiani di età compresa dai 20 ai 102 anni. Le valutazioni effettuate dopo 3, 6 e 9 anni hanno mostrato che chi mangia poca carne rossa, sia fresca che trasformata, ha registrato un punteggio più alto in sintomi depressivi, dimostrando che esistono associazioni tra quel che si mangia e la depressione. Anche assunzioni più basse di pesce e di verdure sono state associate ad un maggior punteggio di depressione, mentre un’assunzione più alta in carne rossa fresca e trasformata è stata associata a ridotti sintomi depressivi. Già uno studio della Bristol University[2] aveva rilevato un punteggio più alto di depressione in chi segue una dieta vegetariana, con quasi il doppio della probabilità, evidenziando come la mancanza di vitamine e minerali in chi rinuncia alla carne, specialmente di vitamina B12, possa influenzare negativamente l’umore e la salute mentale. Lo scarso apporto di ferro e vitamina B12, importante nella produzione di sostanze chimiche del cervello, l’eccesso di omega-6 contenuti negli oli vegetali e gli alti livelli ematici di fitoestrogeni conseguenti a diete troppo ricche di soia e vegetali, potrebbero essere potenziali fattori di rischio e persino la decisione di adottare una dieta vegetariana può essere essa stessa un sintomo di depressione, entrando in un pericoloso circolo vizioso. Non a caso la carne, specialmente la carne rossa, fa parte anche della top ten degli alimenti che danno la felicità, grazie alla ricchezza di triptofano, amminoacido essenziale capace di stimolare la serotonina, il neurotrasmettitore del buonumore, ma anche di vitamine del gruppo B, vitamina D, minerali anti-stress come ferro, zinco, rame, magnesio e selenio e grassi omega 3, tutti nutrienti utili per alzare il tono dell’umore e combattere gli stati depressivi. Non è difficile dunque capire come mai i risultati degli studi sul legame tra cibo e depressione siano tutti concordi nel mostrare che chi mangia carne è meno depresso: una bella bistecca sulla griglia mette felicità anche solo a guardarla

[1] Liset E. M. Elstgeest et al., “Bidirectional associations between food groups and depressive symptoms: longitudinal findings from the Invecchiare in Chianti (InCHIANTI) study”, British Journal of Nutrition, Volume 121, Issue 4, 2018.

[2] Jean Golding et al., “Vegetarian diets and depressive symptoms among men”, Journal of Affective Disorders Volume 225, 1 January 2018, Pages 13-17.
A cura di
Redazione