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Il ridimensionamento del consumo dei prodotti plant-based
Falsi miti
28/02/2024
2 min.
Falsi miti

Gli ultimi anni hanno visto crescere l’attenzione degli italiani nei confronti del tema della sostenibilità ambientale e l’intenzione a voler assumere comportamenti sempre più responsabili e consapevoli. Questo atteggiamento si riflette anche sulle scelte alimentari: infatti, circa il 5,8% degli italiani si è dichiarato vegetariano ed il 2,4% vegano solo nel 2021[1] 

In questo scenario i prodotti plant-based hanno trovato terreno fertile per potersi diffondere. In Italia, il 37,9% delle famiglie ha dichiarato di aver acquistato prodotti “plant-based” nel 2021[1], dimostrando un notevole interesse per questa categoria alimentare poiché spinti dalla promessa di ridurre l’impatto ambientale e soddisfare le richieste di sostenibilità del pianeta. 

Tuttavia, durante il 2022 è stato possibile assistere ad un’inversione di tendenza nei comportamenti d’acquisto dei consumatori: spinti dall’interesse verso un’alimentazione più genuina ed equilibrata, si è verificata una riduzione percentuale della popolazione vegetariana e vegana, con conseguente aumento dei consumi di carne a volume.  

Anche le aziende produttrici hanno subito le conseguenze di questo cambio di rotta: se inizialmente avevano cavalcato l’onda di questo nuovo trend, a partire dal 2021 alcuni amministratori delegati delle maggiori aziende produttrici americane hanno iniziato a segnalare un rallentamento delle vendite dovuto alla scarsa propensione dei consumatori ad acquistare questi prodotti in modo regolare[2]. La motivazione sarebbe attribuibile al fatto che questi prodotti non sono riusciti a soddisfare le aspettative dei consumatori come valida alternativa alla carne, sollevando dubbi anche sulla loro sostenibilità.  

Anche in Italia il trend delle vendite sta seguendo un simile andamento. Un rapporto recente indica che il fatturato al dettaglio dei prodotti “plant-based” nel 2022 è stato di 293,2 milioni di euro (+12,7%) contro una crescita a volume del +6,9% (29,7 mln/kg): tassi decisamente inferiori rispetto a quanto registrato nel 2020, quando questi prodotti crescevano del +20,3% a valore e del +18,9% a volume[3]. 

I dati, quindi, parlano chiaro: i consumatori non sono più sicuri della sostenibilità di tali prodotti, ma piuttosto prediligono un consumo più consapevole ed equilibrato della carne, inserito in un contesto di sostenibilità e benessere alimentare globale.

1. Documento di sintesi, 34° rapporto Italia, Eurispes 2022.

2. Why are consumers buying fewer plant-based meat alternatives? Food Business News. https://www.foodbusinessnews.net/articles/20067-whyare-consumers-buying-fewer-plant-based-meat-alternatives

3. Plant based annual report 2023, FOOD
A cura di
Redazione