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Nutrienti e prodotti plant based: una relazione complicata
Falsi miti
28/02/2024
2 min.
Falsi miti

L’ascesa dei prodotti “plant-based” ha rivoluzionato il mondo dell’alimentazione, offrendo alternative vegetali a cibi tradizionalmente a base di carne. Tuttavia, la relazione tra i nutrienti essenziali contenuti in questo tipo di prodotti e la nostra salute è un argomento complesso.  

Perché? 

  • Le fonti proteiche vegetali, che costituiscono la spina dorsale delle alternative alla carne, mostrano una minore completezza rispetto alle loro controparti animali, poiché caratterizzate da una concentrazione minore di amminoacidi essenziali. Ciò vuol dire che se venissero scelti i vegetali come sola fonte proteica, sarebbe improbabile assorbire la quota amminoacidica adatta per soddisfare le esigenze fisiologiche umane[1,2]. 
  • Le proteine vegetali hanno maggiori difficoltà ad essere assorbite e digerite dall’organismo rispetto alle proteine animali[3]. 
  • I processi chimici e fisici a cui sono sottoposti i prodotti plant-based – tra i quali l’applicazione di temperature e pressioni estreme – comportano una perdita delle proprietà nutritive del prodotto[4]. 

 

Di cosa, invece, sono ricchi i prodotti plant based? 

Se l’hamburger di bovino apporta principalmente proteine (20,5 g/100 g) dalle quali proviene più di metà dell’apporto di energia totale (57%), i prodotti plant-based  mediamente contengono soprattutto [5]: 

  • grassi: 13,3 gr di grassi ogni 100 gr di prodotto, contro i 7gr contenuti all’interno della stessa quantità di carne bovina;  
  • carboidrati: a parità di peso, un prodotto plant-based contiene 9 gr di carboidrati, contro un quantitativo pari a 0 per la carne bovina; 
  • sale: 1,4 gr/100 gr contro gli 0,11 gr/100 gr della carne bovina; 
  • zuccheri: 2 gr ogni 100 gr di prodotto, contro una totale assenza di zuccheri nella carne bovina.   

Viste le maggiori quantità di grassi, carboidrati e sale questi prodotti risultano non solo più calorici rispetto alla carne ma potenzialmente correlati con l’insorgenza di patologie croniche, discostandosi dall’idea di prodotti nutrienti e salutari[6,7]. 

1. Huang, S., Wang, L. M., Sivendiran, T., & Bohrer, B. M. (2017, December 4). Review: Amino acid concentration of high protein food products and an overview of the current methods used to determine protein quality. Critical Reviews in Food Science and Nutrition, 58(15), 2673–2678. https://doi.org/10.1080/10408398.2017.1396202

2. Friedman, M., & Brandon, D. L. (2001, February 17). Nutritional and Health Benefits of Soy Proteins. Journal of Agricultural and Food Chemistry, 49(3), 1069–1086. https://doi.org/10.1021/jf0009246

3. Field, C. J., & Robinson, L. (2019, July). Dietary Fats. Advances in Nutrition, 10(4), 722–724. https://doi.org/10.1093/advances/nmz052

4. Meade, S. J., Reid, E. A., & Gerrard, J. A. (2005). The impact of processing on the nutritional quality of food proteins. Journal of AOAC International, 88(3), 904-922. C

5. Oplà, Burger di carne VS Veg: la sfida definitiva. https://vimeo. Com/617697404/fb9785c8ae

6. He, F. J., Tan, M., Ma, Y., & MacGregor, G. A. (2020, February). Salt Reduction to Prevent Hypertension and Cardiovascular Disease. Journal of the American College of Cardiology, 75(6), 632–647. https://doi.org/10.1016/j.jacc.2019.11.055

7. Hunter, R. W., Dhaun, N., & Bailey, M. A. (2022, January 20). The impact of excessive salt intake on human health. Nature Reviews Nephrology, 18(5), 321–335. https://doi.org/10.1038/s41581-021-00533-0

A cura di
Redazione